Non è un paese per vecchi, ma non è neppure un paese per beat, per ubriaconi fine anni trenta. Non è un paese per autostoppisti, massaie, contabili, pigliainculo, discotecari, omosessuali, vigili urbani, panettieri, mulatti, creme dopo sole, sottilette, sordi, bolognesi, trombettisti, angeli in divisa, Maria de Filippi, suonatori di armonica e sax, poeti, santi e navigatori, piastrellisti, postini, Zimbauwe, comunisti, chitarristi, artisti da palcoscenico, codardi, truffatori e minatori; non è un paese per dirimpettai, disillusi, cantanti d'opera, soubrette anni ottanta, speranze fallite e minestre riscaldate. Non è un paese per Cavour e Garibaldi, per i Di nino e le tombole sotto al panettone.
Non è un paese, soprattutto; noi siamo un niente mescolato col nulla, oggi anno domini 2011, in cui con superbia ci lanciamo sulle sponde del mediterraneo.
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